Storia

La Biblioteca del Pontificio Istituto Biblico è stata fondata dal Papa S. Pio X il 7 maggio del 1909 con lettera apostolica "Vinea Electa" assieme all’Istituto stesso, per promuovere gli studi superiori di sacra scrittura e scienze affini.

La Biblioteca ebbe per breve tempo come sede provvisoria il Collegio Leoniano, per essere poi trasferita in Piazza della Pilotta, nell'antico palazzo dei marchesi Muti Papazzurri. L'edificio fu disegnato nella sua archittetura finale da Mattia de' Rossi allievo del Bernini. Al suo interno è di particolare pregio la galleria con gli affreschi, il cui programma iconografico è attribuito a Giovan Francesco Grimaldi, detto il Bolognese.

La Biblioteca conosciuta nel circolo degli studiosi di tutto il mondo, occupa due piani del palazzo Muti-Papazzurri. La maggior parte del suo patrimonio è allocata nella sala centrale, un'area distribuita su tre livelli con scaffalature e ballatoi tra loro armonizzati in stile liberty tipico delle architetture dei primi anni del novecento.

Il fondo librario originale proviene dai doppioni della Biblioteca Apostolica Vaticana e successivamente, esso fu arricchito grazie agli apporti dei professori dell'Istituto con volumi rari e con libri pertinenti all'insegnamento nel campo Biblico, e del Vicino Oriente Antico.

Al Padre Leopold Fonck, S.J., il primo rettore dell’Istituto, spetta il merito di avere ordinato la parte del fondo biblico e di averle dato l’impostazione ecumenica e l’indirizzo scientifico.

La Biblioteca è specializzata negli studi biblici ed orientalistici: esegesi biblica e scienze ausiliari (filologia semitica e greca), storia dell’esegesi di tutti i secoli cristiani ed anche giudaica, archeologia del Vicino Oriente Antico (Palestina, Siria, Mesopotamia, Asia anteriore, Egitto, Iran occidentale) dall’epoca protostorica fino al I secolo.